Nell’Agosto 2019 la Fondazione Raya Beltrami Tilche ha avuto l’onore di ospitare un’autentica leggenda dell’alpinismo italiano ed internazionale: Simone Moro.
Alpinista, scrittore e aviatore, è salito sulla cima di otto dei quattordici ottomila, e detiene il record di maggior numero di ascensioni in prima invernale sugli ottomila con le scalate dello Shisha Pangma (2005), Makalu (2009), Gasherbrum II (2011) e Nanga Parbat (2016), primato che non potrà essergli portato via da nessuno.
Nato a Bergamo nel 1967, inizia la sua esperienza di alpinista himalayano all’età di venticinque anni.
Ha realizzato oltre 36 spedizioni raggiungendo per ben quatto la vetta dell’Everest.
Nel 2001 tenta con Denis Urubko il concatenamento del Lhotse e dell’Everest. La notte prima dell’attacco alla vetta del Lhotse, mentre si trova in tenda a 8000 metri con Urubko e alpinisti di un’altra spedizione, riceve una richiesta di soccorso per Tom Moores, giovane scalatore inglese caduto dalla parete. Sconsigliato nell’impresa dai vari alpinisti presenti, Moro decide di partire, in solitaria e in notturna, alla ricerca dell’alpinista. Lo trova ferito, senza guanti e ramponi. Lo lega e tirandolo risale per 200 metri di dislivello per evitare di rimanere esposto alle valanghe, per trasportarlo poi sino alle tende. Per questo salvataggio Moro riceve nel 2002 la medaglia d’oro al valor civile e altri riconoscimenti. Il giorno successivo deve abbandonare la scalata del Lhotse a 8300 metri per le troppe energie spese nella notte. Urubko sale in cima al Lhotse da solo, ridiscende al colle Sud, ma poi in segno di amicizia verso Moro abbandona la scalata dell’Everest affermando: “Siamo un team, riproveremo insieme”.
Durante l’incontro, nell’incantevole cornice delle piscine dell’horel Raya, Simone Moro ha ripercorso le tappe di quell’incredibile esperienza, proiettando per il pubblico predente un filmato inedito da lui stesso girato in quei drammatici giorni.
L’incontro con Simone Moro è stato anche l’occasione per sensibilizzare e narrare del Nepal, paese himalayano dove numerosi progetti di charithy e solidarietà stanno regalando il sorriso ad una popolazione tra le più povere del mondo, colpita anche da un disastroso terremoto il 25 aprile del 2015. Averlo sull’isola per raccontare delle sue scalate, ospite della fondatrice Myriam Beltrami, è stata anche l’occasione per raccogliere fondi per la fondazione SIDARE costituita da Mario Vielmo, alpinista himalayano vicentino classe 1964 collega di Simone Moro (ha scalato undici dei quattordici ottomila!), impegnata nella ricostruzione di 6000 scuole distrutte dal terremoto.
Con il suo team di volontari, Mario Vielmo sta portando avanti il progetto “Due su seimila” che prevede la costruzione della seconda scuola antisismica in terra nepalese, nel villaggio di Parewadada – distretto di Lamjung. I lavori sono iniziati nel 2018 e la scuola accoglierà oltre cento bambini.
Le donazioni sono sempre aperte e possono essere effettuate tramite
Conto Corrente presso Banca Popolare dell’Alto Adige- Volksbank Filiale di Marostica
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Conto Corrente postale n° 96492111
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CAUSALE: Due su Seimila Nepal